Archivi del giorno: dicembre 24, 2010

impasto biscotti per dimenticare.

img

Ieri il mio compleanno.
Compleanno peggiore della mia vita. Non fosse stato per la sua compagnia (sua.di.Lui.) avrei tranquillamente potuto stendere un velo ULTRA-PIETOSO.
Tanto per cominciare, i due gnugni con dui dovevamo andare “in gita” hanno tirato pacco all’ultimo, e qui VOGLIO dilungarmi a scrivere perchè.
Lei e lui, coppia con la quale di tanto in tanto usciamo. Amici di vecchia data gli ometti ( compagni di ventura alle superiori ), decisamente avvicinate e care amiche le due donnine.
Mi scrive il ragazzo di lei per dirmi che è svenuta perchè ha saltato il pranzo e l’hanno dovuta portare in ospedale per accertamenti.
Passo la serata che precede il mio compleanno col mio ragazzo, e sono già triste perchè so che il giorno seguente non andremo via come avevo pianificato.
La mattina dopo lei mi chiama per dirmi che ha fatto tutti gli accertamenti del caso e che non ha niente. È sana come un pesce.

Ora.

Al di là del fatto stesso di saltare un pasto – non capisco come possa la gente svenire solo per un pasto saltato. Seguendo questa logica, a quest’ora dovrei già essere morta – il nervoso vero e proprio mi è salito per via del rumore che si è creato attorno alla faccenda.
Tutti,
e ripeto TUTTI
non hanno fatto altro che accollarmi – seppur in maniera velata – la responsabilità dell’accaduto. La motivazione – letta tra le righe – è che io esercito su di lei una cattiva influenza.

Mi viene da ridere.

Capisco perfettamente che tutti attorno a me mi hanno vista dimagrire e che dal di fuori l’unica immagine che viene percepita è quella di una che ha seguito una dieta e ce l’ha fatta.
Peccato che sia un’immagine totalmente sbagliata. E la mia famiglia – purtroppo – lo sa.
Se possibile – e qui mi sento davvero una persona cattiva – credo che mi abbia fatto irritare ancora di più il fatto stesso che lei sia svenuta, mentre io non svengo mai.
Al massimo mi vengono dei mancamenti che tento di nascondere, oppure ho la vista offuscata per qualche minuto e vedo cose che non esistono, ma svenire mai. Niente. Nada.
C’è una parte di me che preme perchè qualcuno a me caro si accorga che probabilmente ho bisogno di cure.
Ci sono giorni così. Che dire, sarà l’effetto del Natale.
Questa parte di me viene continuamente soffocata e repressa. Scavalcata con abilità da una Chocoholica che si guarda allo specchio, dopo una settimana di abbuffate e vomito violento, e si riscopre disgustosa.
Grassa.
Io non sono così.
Questa immagine che lo specchio riflette non sono io.
Tento di convincermene e nel frattempo evito la bilancia come la peste. Non mi peso dall’altroieri. E per me è strano, visto e considerato che per me la giornata comincia con pipì, mi spoglio, mi peso. Momento della verità che decide se sarà una buona giornata o se tutto sarà una merda.

Mi tasto dappertutto per scoprire un involucro di grasso che mi ricopre e che fino ad una settimana fa non c’era.
Sono orribile.

Non posso “amarmi.perchè.tutto.va.bene.sii.positiva” quando mi ero prefissata un obbiettivo e non l’ho raggiunto.
Ci ero così vicina, cazzo. Così vicina!
I miei “50kg per Natale” erano distanti un chilo e mezzo. Un. Solo. Fottuto. Chilo. E. Mezzo.
Pesavo 51,5kg a metà novembre, poi più niente. Da lì in poi è stato un eterno oscillare tra i 51,5 e i 52,5. Su. Giù. Su. Giù.
La scorsa settimana impazzire totalmente. Ciclo malsano di abbuffati.vomita.abbuffati.vomita.abbuffati.vomita.
E solo un’ora mi separa dal cenone della Vigilia, e vorrei solo non trovarmi qui per poter essere in un luogo senza tempo, attorniata da musica, dai miei libri e da una sensazione di dolce benessere.

Invece no.

Invece il rumore dei piatti che vengono tolti dalla credenza mi perfora i timpani,
le risate di mio fratello mentre conta i regali sotto l’Albero mi sembrano il trillo di una sveglia che mi ricorda che sta arrivando la mia ora,
il vociferare dei miei genitori tra cucina e salotto mi arriva amplificato di cento volte.

Questa. Pancia. Era. Piatta.

Era il mio orgoglio di queste ultime settimane. Ora il solo guardarla mi fa salire le lacrime agli occhi.
Dapprima mi hanno costretta a mangiare, poi lo stomaco ha cominciato ad allargarsi, ed infine il mangia.vomita.

Cosa dovrei fare?

“Morire”

Questo è quello che alle volte la mia mente si preoccupa di suggerirmi.
Tanto per concludere in bellezza questo post delirante.

Comunque buon Natale, eh.