… Ma anche di grissini, crackers, biscotti, sandwiches, formaggio, risotto, burro d’arachidi, marmellata, fette biscottate, insalata, carote, lenticchie, caramelle alla liquirizia, carbone della Befana.
Non ci vuole un genio per tradurre questa lista in un prodotto differente, nevvero?
Prego gli dei del Pantheon Nordico perchè mi donino la forza di sopportare questi ultimi due giorni di vacanza. I corsi riprendono lunedì.
Mi destreggio fra the caldo, effetti del lassativo assunto ieri sera, riorganizzazione degli appunti, mailing e una voglia rasente allo zero di togliermi questa tuta e conciarmi da brava cittadina. Magari lavarmi. Magari.
La casa sembra svegliarsi lentamente quanto me.
Mio padre si è alzato per fare colazione e poi è tornato nel letto.
Mio fratello si è svegliato alle dieci, è entrato in camera mia sentenziando “Ieri sera ho mangiato una pizza maxi. Da solo” e poi si è chiuso in mansarda a pedalare sulla cyclette.
Mia madre si è alzata di buon’ora per andare a depositare il terzogenito alla scuola elementare, poi è tornata a casa per bere il caffè assieme a me ( e controllare la mia colazione – 1 caffè nero + 1 yogurt da bere = 81kcal ).
Poi è uscita. È andata dalla parrucchiera.
Poi è rientrata. Si è lamentata del torpore generale. Ha chiesto se c’era qualche volontario per andare a prendere il giornale e un paio di cose al supermercato. Ha annusato la risposta che aleggiava nell’aria sotto forma di pesanti sospiri.
È uscita nuovamente.
Invidio un po’ quella donna. Ha talmente tanta energia in corpo da non permettere a se stessa di pensare.
In questo le somiglio. Chiaro, nei periodi in cui mi do effettivamente da fare. Il mio lato pigro e indolente l’ho ereditato dagli zii. Grazie.
Prego.
Chocoholica[Mente] 