Archivi del mese: dicembre 2010

Indiscrezioni.

Potete rivolgermi indiscrete anonime domande qui:

http://www.formspring.me/Chocoholica

 

Risponderò. [ Conversazioni senza volto . Apriamo le danze? ]


impazzire.

Vedere il peso sempre uguale, da un mese a questa parte.
Andare letteralmente fuori di testa.

A colazione ingurgitare:
4-5 frollini di riso
mezzo pacco di wafer alla nocciola
1 caffè nero
1 bicchiere di latte
9 biscotti dietetici
marmellata su tutto

Circa 1200kcal

Tornata a casa dai corsi abbuffarsi con:
1 tazza di the
1 yogurt con cereali dentro
3 wafer
1 fettina di formaggio
mezzo Philadelphia Light
qualche fagiolo
1 paninetto al latte
almeno 10 fette biscottate con marmellata sopra
la punta di una fettina di pizza – questioni d’orgoglio

Circa 800kcal

DIO.

Dovessi trattenere tutto questo, che ne sarà di me?
Domani Day Hospital, devo andarci digiuna.
Magari stavolta mi troveranno la vena e non avrò le unghie blu dal freddo. Magari stavolta mi faranno andare via prima.

Non posso davvero continuare così. Non posso andar fuori di testa solo perchè i numeri non calano. Devo elaborare un piano d’azione. Devo costringermi a fare più attività fisica, anche se sono stanca. Devo andare a correre, anche se fa freddo. Devo andare in piscina, stasera. Ma ho mangiato, porca la miseria. Non posso andarci.

Vorrei vomitare. Sono a casa da sola. Ma se vomito sarebbe già la seconda volta, la riconferma. Non posso farlo. Davvero, non posso. Sono già abbastanza nei guai. … Non posso. Non devo.

[ … ]

Sei un’idiota, Chocoholica. Ecco cosa sei.

 

h. 22.10

Ci sono certi rituali ai quali non si può fuggire nemmeno se ci si impegna in una corsa a perdifiato.
Sono stata a correre venti minuti, per scaldarmi. Sono stata in piscina un’ora, reduce dalla corsetta. Sono tornata a casa e sono salita sulla cyclette. Ho fatto stretching, addominali, flessioni. ( – 580kcal tot. circa )
Ed eccomi nel letto.
Eccomi sotto questo piumone I*ea a domandarmi se mio fratello mi ha sentita vomitare, o se il fatto che io non abbia sentito la porta di casa aprirsi e chiudersi sia dovuto all’uso della maniglia.
Sono qui che punto la sveglia sulle 5:00 per prendere un treno e un autobus per andare all’ospedale, domattina.
Perchè nessuno mi accompagnerà.

 

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d.a.

Colazione:
1 yogurt ( 114kcal )
1 tazza di OrzoBimbo in acqua calda ( 30kcal )

Pranzo:
aria

Cena:
1 piatto di acquosissima, calda, minestra ( 120kcal )
1 ciotola di insalata con qualche fagiolo ( 30kcal )

Totale, senza contare dell’attività fisica svolta: 294kcal

Attività svolte:
– un totale di circa 40 minuti di camminata/corse per non perdere il treno
– stress emotivo dovuto alla noia delle lezioni di oggi
– impegno nell’impiegare i muscoli facciali per la produzione di arcigne espressioni da rivolgere alle bimbeminkia che fanno lezione da parrucchiere sul nostro stesso piano
– 30 minuti di cyclette ( -150kcal )

 

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[ Odio le scene queen, ma mi perdonerete perchè questa tipa ha troppi contrasti cromatici per essere ignorata. Adoro la trìade nero/rosso/bianco ]


d.a.

Ogni tanto me lo scrivo ancora.

Colazione:
1 tazza di caffè nero ( 6kcal )
1 tazza di OrzoBimbo in acqua calda ( 30kcal )
1 yogurt Danone con 1 biscotto Vitasnella spezzettato dentro ( 97 + 30 = 127kcal )

Pranzo:
1 pugnetto di lenticchie ( 60kcal )
cavolo verza ( 30kcal )
insalata con carote alla julienne ( 30kcal )
1 tazza di OrzoBimbo in acqua calda ( 30kcal )

Orrorifico totale parziale: 313kcal


Odio le domeniche.
( Lo dico sempre, lo so )

 


vola.

PROLOGO.

Mi solleva con facilità e mi prende in braccio.
“Spiega: sei tu che ti sei alleggerita, o sono io ad esser diventato più forte?”
“E io che ne so?”

Ne so, ne so.

***

La mattinata mi aveva vista carica.
Saranno stati i presupposti di ieri, sarà che finalmente abbiamo visto il sole – fatto sta che ero carica.
Ho mescolato della polvere di OrzoBimbo al caffè, e il risultato è stato piacevole. Ho mangiato un Danone con tanta soddisfazione, poi ho scaricato le foto e ho dato inizio alla giornata.
Tarda mattinata passata a svolgere un lavoretto su commissione, sviluppi piacevoli.
Tornare a casa.

Scenata di mio padre.
Tento di dargli la notizia del lavoro, e mi sento gridare in faccia.
Mi sono sentita mortificata.
“Cosa devi dirmi? Devi chiedere qualcosa? Tu apri la bocca solo per chiedere!”

Se così fosse, non me n’ero davvero mai resa conto.
Il più delle volte vengo zittita, se non si tratta di cose di vitale importanza. Dal mio punto di vista è importante anche il solo dialogare al fine di farci reciprocamente crescere,
ma pare che un uomo di 50 anni non abbia più niente da imparare.
La presunzione non scatena in me un moto d’odio, riesce semplicemente a mettermi addosso tristezza.
È limitante pensare di non poter più apprendere niente dagli altri, e davvero non credevo che mio padre avesse già raggiunto questo tipo di chiusura.
È stato questo a mettermi tristezza, non tanto il fatto che non gliene importi niente di me e del risultato che ho raggiunto con fatica.

***

“Che fai, piangi? È una lacrima?”
“Stupido, ho il raffreddore. Non vedi che mi cola il naso?”
“Hai litigato, vero?”
“Mh”

***

Il mio piano d’azione mi ha vista uscire di casa alle tre e mezza e rientrare a mezzanotte.
Orario di partenza = tutti stanno facendo qualcosa e sono troppo impegnati per accorgersi che sto uscendo
Orario d’arrivo = i miei dormono, tanto basta.

Domani è domenica.
Anzi.
Ora è già domenica.
Se possibile, vorrei spegnermi per un giorno intero e riaccendermi lunedì per andare ai corsi – bello temporeggiare elencando surreali situazioni.
Fondamentalmente ho assorbito una moltitudine di colori malati, e cerco un po’ di pace/pece nera. Magari domani suonerò un po’ l’acustica. Magari domani scriverò qualche poesia. Magari domani ascolterò musica. Forse guarderò un bel film.
Chissà.

 

scenespo


Le vittorie e il burrocacao alla fragola.

imFesta di laurea di un caro amico.
Sono riuscita a non toccare cibo per tutta la serata, il che fa di me una persona che non ha visto il proprio peso schizzare alle stelle, sulla pesata di stamattina. È terribilmente facile ingannare il prossimo facendogli credere che la scelta del locale e dell’assortimento culinario fosse perfetta.

Io ho trovato tutto molto opprimente.

Chiaro, mi sono divertita.
Chiaro, mi sono buttata a pesce in ogni conversazione pur di non sentirmi chiedere se va tutto bene ( sto cominciando ad odiare quella domanda ).
Troppa gente in un posto troppo piccolo. Verso la fine è stato prima il bagno, mani sulle orecchie per tappare quell’orribile frastuono, poi la fuga verso la porta ed infine il marciapiede.
Tutti quei fighettini ubriachi che cantavano. Non uno che mi notasse. Situazione perfetta per starsene un po’ in pace.
Rientro e lui mi chiede se me ne voglio andare. In realtà anche lui è stufo marcio delle camice e delle cravatte, dei tacchi e delle gonne.

Noi che indossiamo anfibi e felpe,
noi che ci guardiamo negli occhi e dialoghiamo senza aprir bocca,
noi che di sfiorarci la mano e basta – basta lo stesso
noi abbiamo salutato il mondo e siamo andati a sentirci respirare altrove.
Almeno in mezzo al silenzio riesco a contemplarti senza essere interrotta.

___

Parentesi pratico/seria.
Nel delirante post di ieri ho scritto di aver vomitato. Non ne vado molto fiera. Non è una di quelle cose che racconterò ai posteri.
Ero abbastanza sconvolta, a dire il vero. Ho tremato un po’, poi mi sono lavata faccia e denti e ho continuato a prepararmi in vista del colloquio.
A dire il vero vomitare mi ha “stappato” lo stomaco, e quel senso di occlusione che stavo provando.
Era come se il mio intero sentire si fosse improvvisamente concentrato sul cibo che stagnava dentro di me, senza lasciar spazio al naturale e sano nervosismo prima di una prova importante.
Preferisco sentirmi a livello emozionale, piuttosto che dovermi portar dietro un peso così enorme sullo stomaco.

Difatti una volta che me ne sono liberata, le farfalle hanno ripreso a svolazzare, e la mente è tornata lucida.
Ho affrontato il colloquio e mi hanno presa. Non posso dire cosa, non posso dire dove, ma vi posso assicurare che ieri sera avrebbero tutti voluto spostare la festa su di me, anzichè sul laureato.
In ambito artistico/design/e quant’altro non è facile trovar lavoro se sei giovane come lo sono io.
Motivo per cui rincasando, ieri notte, ho trovato un Labello alla fragola sulla mia scrivania.
È un messaggio in codice di mia madre per dirmi che approva ed è contenta.

Allora perchè mi tratta sempre così di merda?
Anche lei è una persona piena di problemi, ed io questo lo riconosco perfettamente. Quando riesce a lasciarsi andare e mette da parte l’orgoglio, sa creare dal niente gesti sinceri come quello del burrocacao.
Peccato che nei restanti 364 giorni dell’anno sia sempre così ancorata al suo ruolo da non accorgersi di quanto amore potrebbe rilasciare se solo gettasse via quella maschera dura.

C’est la vie.
Labbra rosse lucide.


..

Dolore acutissimo.
Spazzolino.
Gola.

Giù. Giù. Giù.

Piacere, sono una che ha imparato a vomitare.


binge.

Perchè ho fatto una cosa simile?
Tra tutte le cose stupide che una persona può mettere in atto, perchè proprio una cosa come questa:

almeno 20 biscotti di crema di riso ( 1 biscotto = 50kcal )
10 pan di stelle circa ( 1 pan di stelle = 40kcal )
1 yogurt con cereali ( 140kcal )
1 caffè con latte ( 20kcal )

Perchè una cosa come 1560kcal di abbuffata?

Mi guardo un attimo dal di fuori e mi domando se sono nervosa.
Oggi ho un importante colloquio di lavoro, atto a determinare se sarò assunta o meno dopo il periodo di prova.
Il mio problema si è evoluto al punto tale da essere così fortemente influenzato dai miei stati d’animo?

Ah. Io sono una di quelle incapaci che non riesce a procurarsi il vomito. Tanto piacere.


gelosia.

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Ti rode l’anima.

Ti ripenso con lei in braccio. Lei che si è seduta in braccio a mezzo locale, me compresa, da tanto che era contenta.
Ti ripenso mentre ridi e bisticciate. Ti ripenso mentre mi metti la mano attorno alla vita e fai battute.
Ti scrivo e non rispondi. Ti scrivo e non rispondi. Ti scrivo e non rispondi ancora.
Parte il film, c’è già il logo Paramount Pictures. La prima scena inquadra il letto in cui state scopando. Lei, lei, l’altra. Indifferente.
Ci sei tu e non ci sono io, tanto basta.

Vorrei un cocktail di caramelle, grazie.
Vorrei un cocktail per addormentarmi e non soffrire più guardandoti. Pensandoti. Amandoti.